Bianco e nero

Ecco una raccolta dei miei primi disegni in bianco e nero, dal 1985 al 1990

Questo disegno rappresenta me stessa, in in momento di raccoglimento. Ho sempre considerato il libro come un amico, col quale dialogare.

Con questo disegno ho ricevuto il primo premio di grafica al “concorso di pittura, letteratura e arte”, organizzato dal comune di Casteldario. La raffigurazione è tratta da una poesia di Ungaretti, dal titolo ” Di persona morta, divenutami cara, sentendone parlare”

Qui ho raffigurato la dualità tra vizio e virtù, severità e grazia.

Una rappresentazione della poesia “A Silvia” di Giacomo Leopardi

Un disegno tratto da una vecchia cartolina di Quistello; il paese dove abito.

Nudo sulla spiaggia.

Questo è un ritratto di mia figlia Elisabetta, quando aveva circa 8 anni

Ritratto di fanciulla in abiti medievali

Fiabe dal mondo segreto

La magia rivelata per adulti e bambini

 

Ho sempre amato molto le fiabe perché sono metafore della vita interiore. Evocando sentimenti emozioni e sensazioni, in modo estremamente semplice, possono essere comprese anche dalla mente di un bambino. E’ questa forma di interiorità rivelata che mi ha ispirato a scrivere e illustrare fiabe. Nelle mie fiabe è esaltata la natura, perché sono convinta che l’uomo non può allontanarsi da essa senza perdere se stesso. L’incanto della fiaba, inserita nel contesto naturale del bosco o del giardino, si rivela magico per il bambino, in quanto il suo pensiero, ancora di natura animistica, permette alla sua fantasia di spaziare. Dare ai bambini l’opportunità di leggere le fiabe, diventa un nutrimento emotivo, che i genitori e gli educatori dovrebbero considerare nel contesto dei progetti formativi.

Nel periodo in cui ho scritto queste fiabe mi sono trovata a pensare intensamente a un sogno, una visione di unità, dove i valori antichi legati alla terra, alle cose semplici della vita mi hanno suggerito immagini magiche e ispiranti. I personaggi delle mie fiabe non sono mai separati dalla natura, ma anzi sono compenetrati in essa.
Nella fiaba “L’unicorno” si evocano immagini tratte da un mondo medioevale, dove i sentimenti si intrecciano e si manifestano in
tutta la loro magia; attraverso il sogno la fanciulla si trova immersa in scenari di boschi che richiamano una natura
armoniosa e incontaminata, capace di suggerire forti e dolci emozioni. Amore e compassione si fondono creando una spinta cosciente verso la propria autorealizzazione.
Questo inno alla natura lo troviamo anche nelle fiabe “L’incanto del ruscello” e la “Festa di Beltame” (fiaba di ispirazione celtica) e nella fiaba “Le quattro erbe”. Quest’ultima ci insegna che il mondo intorno a noi può essere a volte molto duro, ma con la forza dell’amore e con la fede possiamo sconfiggere ogni timore.
Quando i nostri sentimenti sono puri la natura ci viene incontro per sostenerci e aiutarci a raggiungere il nostro scopo.

Il mio intento è quello di trasmettere a coloro che leggeranno il libro, l’importanza che ha per l’essere umano, il sentirsi un tutt’uno con la Natura che lo circonda.
Giardino e paradiso condividono lo stesso significato etimologico. La natura è un giardino, nel quale Dio ci ha posto, affinché amandola e rispettandola, potessimo abbracciare la nostra totalità.

Per ordinare il libro, inviare mail a:  fiabelory@libero.it